Drama. Classici della drammaturgia
La collana Drama. Classici della drammaturgia propone analisi di testi teatrali, film, serie tv pensate per la didattica e la formazione, ma rivolte a chiunque è interessato a comprendere i processi della scrittura drammatica. Ogni volume, di taglio monografico, ricostruisce in dettaglio i meccanismi di un testo teatrale o di uno script, unendo la prospettiva di drammaturghi e sceneggiatori con quella degli studiosi universitari, chiamati a collaborare insieme nelle analisi. Un aspetto che rende la collana decisamente unica nel panorama editoriale italiano.
I volumi sono composti da un saggio introduttivo, affidato a uno studioso, che presenta e ricostruisce il contesto storico-produttivo, seguito poi da un’analisi affidata a un drammaturgo o uno sceneggiatore. La scelta ricadrà su quelle opere esemplari per la loro forza di scrittura: “classici”, appunto, che hanno fissato o ridisegnato un canone, un genere, una tendenza, uno stile, dando vita a storie, personaggi e dialoghi memorabili.
La collana, progettata da Dino Audino in collaborazione con WGI (il sindacato degli sceneggiatori italiani), ha origine dalla rivista Script, che all’inizio degli anni Novanta ha riportato all’attenzione in Italia il dibattito sulle strutture narrative e drammaturgiche e con il corso Script/Rai, dal 1997 ne ha fatto oggetto di un Corso di formazione per sceneggiatori durato un quindicennio.
L’iniziativa risponde a varie esigenze. Anzitutto, l’idea di tenere insieme due serie di volumi (una dedicata al teatro, l’altra al cinema e alla serialità) viene dalla convinzione che Tre sorelle o Desperate Housewives, un film di genere hollywoodiano o un film d’autore o un testo di Shakespeare, pur avendo un peso culturale diverso e logiche diverse di scrittura, si reggano su meccanismi drammaturgici comuni: la definizione di una trama, la costruzione e la trasformazione di personaggi, ambienti, dialoghi. È intorno a questi meccanismi che si concentrano le analisi.
Nel caso dei volumi sul cinema si vuole inoltre affermare l’importanza dello studio della sceneggiatura in un contesto accademico dove il discorso sui film è ancora in gran parte ricondotto esclusivamente alla regia, all’immagine, alla messa in scena, privilegiando in generale uno sguardo estetico-interpretativo sul prodotto finito, anziché lo studio della costruzione drammaturgica e del processo produttivo su cui si regge ogni film (non esistono infatti collane dedicate all’analisi della sceneggiatura).
Anche per quel che riguarda la linea di volumi dedicata alla drammaturgia teatrale, non ci si concentrerà tanto sulle questioni di ordine estetico. I due aspetti che verranno messi in luce saranno, da un lato, quelli storico-contestuali (contesto storico, organizzativo-produttivo, di cultura teatrale) e dall’altro, soprattutto, una analisi strutturale finalizzata a mettere in luce come è fatto e perché funziona da punto di vista drammaturgico quel testo teatrale, dunque con un’attenzione (fin qui rara almeno nel contesto italiano), per esempio, alle dinamiche di protagonista e antagonista, obiettivi, conflitti, archi di trasformazione dei personaggi e quant’altro è alla base del processo di creazione e sviluppo di quell’opera, sempre con la consapevolezza che il lavoro drammaturgico è anche un lavoro “artigianale”, strettamente intrecciato con i contesti storico-culturali ed economico-produttivi in cui si colloca, a esigenze proprie del teatro materiale o della microsocietà degli attori, caratterizzato al contempo da azione pratica e pensiero.
La struttura dei volumi delle due serie sarà omologa, pur con varianti dettate anche da esigenze editoriali: mentre i testi teatrali riporteranno il testo originale, che da solo occuperà mediamente 60-70 pagine, le sceneggiature, di solito molto più lunghe e che prevedono non di rado problemi di diritti, verranno lette online tramite rimandi a una versione disponibile dello script che sarà utilizzato per l’analisi. Nel caso delle serie, verrà analizzata la prima stagione e pubblicate le scalette di almeno due puntate, scegliendole tra le più significative dal punto di vista della strutturazione complessiva della stagione stessa.
La collana è diretta da Stefano Locatelli e Andrea Minuz.
Comitato Scientifico
Giaime Alonge (Università degli studi di Torino)