Scrivere una storia femminista
Come funziona una narrazione dalla parte delle donne
Prefazione di Rosalba Spagnoletti
Esiste una scrittura femminista? Se sì, come funziona? Esistono dei tratti drammaturgici tipici o ricorrenti dello scrivere femminista? In questo volume abbiamo iniziato a ragionarci, provando a immaginare il femminismo come un genere con canoni propri. Un azzardo, lo sappiamo, ma in qualche modo giustificato, giacché da Sofi a Coppola a Paola Cortellesi, da Annie Ernaux a Doris Lessing, ritroviamo, in certe storie di donne, delle specificità come la sorellanza, la lotta, l’intersezionalità, l’autenticità di ritratti privi di stereotipi. Ci piace pensare che queste specificità siano indizi di un canone femminista, o perlomeno qualità essenziali, a nostro modo di vedere, per una narrazione che possa dirsi dalla parte delle donne. Un volume senza pretese di verità ma con utili riflessioni per chi voglia raccogliere la sfida straordinaria di una scrittura “dalla parte delle donne”, senza peraltro tralasciare gli interrogativi drammaturgici più ordinari: quale arco di trasformazione compie un’eroina femminista? Quali valori incarna e persegue? Da quali fugge? Come si declina la sua vicenda in linee narrative e in atti? Possiamo tracciare un viaggio dell’eroina femminista? Insomma, uno strumento di lavoro per una scrittura al servizio del femminismo, ma anche il contrario.