La memoria del sangue
Un’autobiografia
Prefazione di Caterina Piccione
Con un’intervista a Elsa Piperno
L’autobiografia di Martha Graham nasce dalle conversazioni con un’amica importante, Jacqueline Onassis e, uscita lo stesso anno della morte della danzatrice americana, ha finito per diventarne una sorta di testamento. «Io sono una danzatrice». Così comincia La memoria del sangue, risposta secca a una domanda d’identità che indica la forma del fare e del vivere con la quale Martha Graham sente di coincidere.
“Vita” e “danza” sono termini inevitabilmente vaghi, tanto più che alla danza, che non parla, si può far dire ciò che si vuole. Ma La memoria del sangue, come illustrato nella Prefazione di Caterina Piccione, mostra con precisione, lucidità e poesia l’intreccio tra disciplina e libertà, sentire e tecnica, di una delle più grandi danzatrici e coreografe della modern dance. Un libro che fornisce dettagli suggestivi sulle coreografie e sulla tecnica di Martha Graham, ancora oggi praticata da molti danzatori, e permette al lettore di entrare in contatto con l’itinerario artistico di una grande personalità del Novecento, ripercorrendo un secolo di storia attraverso i suoi occhi.