Giochi psicosociali d'aula
Per educare in modo ludico a vincere, convincere, convivere
Prefazione di Adelino Cattani
Perché un libro sui giochi d’aula? Perché la formazione è una corda tesa tra il risultato e il gradimento mentre il formatore incarna l’equilibrista che ci cammina sopra. Mirare al risultato senza aver cura del gradimento rende la didattica noiosa e inefficace, al contrario puntare solo al consenso dell’uditorio può farla risultare avvincente, ma priva di sostanza. Ricorriamo allora al gioco che, opportunamente gestito e discusso nei suoi esiti, diventa il punto mediano della corda. Raggiunge cioè il coinvolgimento emotivo che aiuta nell’assimilazione di nuovi concetti e mantiene al tempo stesso la componente ludica e “leggera” che connota il nostro apprendimento sin da bambini. Ecco dunque sei giochi presentati come sei ricette di cucina. Il docente vi troverà non solo la preparazione, con gli ingredienti e le modalità di cottura, ma anche il contesto più opportuno per un utilizzo efficace e perfino un po’ di teoria: «Non c’è nulla di più pratico di una buona teoria». A quei formatori, docenti, insegnanti che vorranno coniugare apprendimento e divertimento, essere seri ma non seriosi, un sincero augurio di buon gioco.