Tecniche di restauro cinematografico
Metodi e pratiche tra analogico e digitale
Prefazione di Alessandro Rizzi
Introduzione di Sabrina Negri
Il restauro, nel cinema come nelle altre arti, non mira semplicemente a preservare gli oggetti artistici nella loro materialità, ma anche a restituirne il valore in quanto testimonianze storiche. Il restauro di un film non consiste dunque nella semplice riparazione della pellicola, ma è l’insieme delle procedure che permettono di riportarne alla luce il valore artistico ed espressivo. In passato, quello del restauratore cinematografico era un lavoro estremamente specialistico, in cui il risultato era garantito dalla perizia tecnica accumulata negli anni dagli addetti al mestiere. Con l’avvento del digitale la situazione è radicalmente cambiata. Oggi si lavora con software che funzionano sulla base di algoritmi di cui difficilmente chi si occupa di restauro conosce il funzionamento. Questo libro si propone di unire la formazione sugli aspetti tecnici della pellicola e della ripresa cinematografica alla conoscenza dei meccanismi di base del digitale, in modo che il lettore abbia consapevolezza di tutte le tecnologie a disposizione di questa disciplina. Restaurare un film, infatti, come dice Alessandro Rizzi nella Prefazione, è un po’ come «guidare una macchina, si può fare anche senza conoscere il funzionamento del motore, ma averne consapevolezza ci può aiutare quando in tangenziale comincia a uscire fumo dal cofano».