Lavorare con il dialogo
Un nuovo approccio alla recitazione dei dialoghi teatrali
Traduzione di Giovanni Gorla
Il teatro è un dialogo vivente. La dimensione attoriale costituisce un sistema aperto in continua comunicazione con l’esterno: con il regista, il personaggio, il partner, il testo e, non ultimo, con l’attore stesso. È questa l’idea forte alla base del nuovo approccio al dialogo teatrale proposto da Alschitz. L’arte del dialogo, sostiene l’autore, è un talento speciale che permette di convivere con gli altri; è un rarissimo ed eccezionale senso di affinità con tutta la vita. Consiste nella dote di saper rendere propri, anche solo per un istante, i pensieri della gente, le loro parole, le loro azioni, le tradizioni, la lingua, la fede. Pertanto, il significato del dialogo non sta nel cambiare, assoggettare l’altro (cosa che spesso accade sul palcoscenico), ma nel cambiare se stessi. La comunicazione è il punto di partenza per aprirsi all’altro, all’accettazione del diverso, alla creazione di nuovi significati e dunque il dialogo è il mezzo per eccellenza per innescare l’esplosione da cui nasce una nuova conoscenza, la porta che conduce al di là di ciò che è familiare. Per permettere al lettore di farne esperienza, Alschitz accompagna la propria teoria a una vasta selezione di esercizi, nella convinzione che questi non rappresentino solo uno strumento di formazione, ma un mezzo per conoscere se stessi.