Le trentasei situazioni drammatiche
Un classico della drammaturgia riletto da un grande regista contemporaneo
Traduzione di Giuseppe Contarino
Rivisitazione in chiave moderna del classico del drammaturgo francese George Polti, questo libro si propone a scrittori e sceneggiatori come strumento per pensare alla trama in modo completamente nuovo.
Era il 1850 quando il drammaturgo francese George Polti arrivava alla conclusione che ogni dramma è costruito su una combinazione di situazioni riconoscibili, trentasei in tutto, e le illustrava con esempi tratti dal teatro classico e francese. Tradotto in inglese nel 1921, il suo Le 36 situazioni drammatiche divenne presto un classico della drammaturgia.
Nel 2017 il regista e sceneggiatore Mike Figgis, alle prese con la stesura del trattamento di un suo film, si trova per caso tra le mani il classico di Polti. Lo legge e subito si accorge che il suo orizzonte creativo ne viene ampliato e che le idee adesso gli si presentano con maggiore semplicità. Comprendendo quindi l’importanza delle Trentasei situazioni come sistema di riferimento, intuisce che, spostandone il focus dal teatro al cinema, quel libro potrebbe diventare uno strumento di grande utilità non solo per gli sceneggiatori, ma per chiunque voglia narrare una storia.
Da questa intuizione nasce il suo Le trentasei situazioni drammatiche, che offre un’analisi dettagliata delle situazioni di Polti, approfondendole con esempi tratti da alcuni dei più importanti film della storia del cinema, da Quarto Potere a Inception.