Mimo e maschera
Teoria, tecnica e pedagogia teatrale tra Mimo Corporeo e Commedia dell'Arte
Prefazione di Marco De Marinis
Postfazione di Glauco Mauri
Questo è un libro di formazione sul mimo. Ma il mimo di cui tratta non è quello imitativo-narrativo della pantomima, ma quello che Étienne Decroux chiamava “corporeo”, soprattutto perché contempla nell’azione tutta la figura e principalmente il tronco (che, per Decroux, è costituito da testa-collo-petto-cintura-bacino ed è la parte pesante e più difficile da articolare), mettendo in secondo piano le mani, le braccia e la mimica facciale, parti adatte al descrittivo (e, infatti, Decroux definiva il volto e le mani “strumenti della menzogna”). È, insomma, l’arte dell’espressività e della libertà della persona.
E persona qui è non solo l’individuo fisico, ma anche quello che dice la sua etimologia e cioè maschera. Maschera di Commedia dell’arte, ma anche maschera come attitudine, postura, modo di configurare la colonna vertebrale. La pedagogia teatrale di Michele Monetta attua una minuziosa analisi delle posture, delle articolazioni, dei passi e di quasi tutti i movimenti fondamentali del nostro corpo. Queste tecniche di scomposizione e di riattivazione consapevole sono qui esposte in una sorta di grammatica e di sintassi, facilitate dai numerosi disegni e schemi inseriti nel testo.
Quanti di noi (uomini comuni o anche attori) si chiedono come si sta in piedi o come si trasla il peso da una gamba all’altra? Sono quasi degli assiomi: delle cose che si sanno senza bisogno di dimostrazione. E, invece, questo libro ci conduce per mano a considerare e – attraverso l’esperienza – a essere consapevoli della macchina, fisica ed espressiva, del nostro corpo.
- Capitolo sesto
- La cordicella
- I quattro atteggiamenti fondamentali
- Morrochesi 1
- Morrochesi 2
- Morrochesi 3
- Triplidisegni
- Capitolo nono
- Capitolo undicesimo
- Appendice