Vedute di Roma nell'800
I mitici luoghi della capitale papalina nelle stampe del più famoso vedutista dell'800 romano
Alcune immagini tra le più significative e suggestive realizzate a partire dal 1818 dall'architetto-incisore Luigi Rossini (1790-1857) vengono qui riproposte per riscoprire il mitico volto di "Roma sparita", sapientemente elaborato dall'artista in un'epoca in cui era ancora possibile cogliere quella naturale integrazione tra bellezze del paesaggio ed emergenze monumentali, quel secolare compromesso fra antico e moderno che, dai rinnovamenti urbanistici del 1870 in poi, sono andati purtroppo perdendosi.
Rifacendosi in particolar modo, nel genere e nella stessa impostazione stilistica, alle celebri e fortunatissime acqueforti di Gian Battista Piranesi, ma guardando anche ad altre numerose esperienze incisorie, l'artista si fa interprete del gusto per il paesaggio e per la veduta pittoresca e contemporaneamente – attraverso la documentazione filologica e una precisa ricostruzione di siti e monumenti archeologici – di istanze più tipicamente neoclassiche; ben si pone così come protagonista dell'elaborazione culturale nella Roma del primo Ottocento.
Il ricchissimo corpus delle sue vedute costituisce un capitolo estremamente interessante, e forse proprio l'ultimo, di quella tradizione artistica che da sempre aveva individuato a Roma il luogo privilegiato di interpretazioni al tempo stesso visionarie e scientifiche e, nell'acquaforte, un mezzo espressivo eccezionale per evocarle.