Costruire una narrazione
Venti elementi per strutturare film, format, serie web e tv
Come i musicisti con sette note compongono infinite (o quasi) melodie, così gli sceneggiatori possono usare non un solo modello teorico – essenzialmente “l’arco di trasformazione del personaggio” – ma numerosi strumenti per scrivere infinite (o quasi) narrazioni.
Questa è la premessa della nuova teoria di Luigi Forlai che, maturata attraverso i suoi precedenti libri (Come raccontare una grande storia, Archetipi mitici e generi cinematografici e Detective thriller e noir), arriva ora al suo stadio conclusivo: la scrittura di tutte le storie, dai film per il cinema alle serie televisive, dai quiz show ai reality (perché sempre di storie si tratta), può essere affrontata con l’utilizzo pratico di venti elementi fondamentali che ne determinano la tenuta narrativa e spettacolare.
In una conversazione, semplice ma rigorosa, con Claudio Maccari, Forlai spiega quali siano questi strumenti e come vadano utilizzati. L’eroe-protagonista e il conflitto che si vuole raccontare vengono posti al centro della narrazione che si dispiega in tre strati, all’interno dei quali operano i diversi strumenti. Questi tre strati – il Cuore, la Dinamica e la Percezione del Conflitto – sono i momenti in cui si coglie la storia mentre si sta formando, prima nei suoi elementi basilari, poi nel suo svilupparsi scandito da alcune tappe fondamentali (le stazioni) e, infine, nel suo offrirsi alla percezione dello spettatore/lettore. Muovendosi oltre le teorie statunitensi più diffuse, questo manuale offre la possibilità di gestire tutta la complessità realizzabile in una narrazione, contemplando ogni tipologia di storia nella propria specificità, senza la presunzione di ridurla a un unico canone, a una sola struttura.