Il suono e l'immagine
Musica, voce, rumore e silenzio nel film
Lo spettacolo cinematografico è da sempre uno spettacolo audiovisivo. Uno spettacolo, dunque, che coinvolge non soltanto la vista, ma anche l'udito dello spettatore. Tuttavia, la saggistica (italiana, almeno) ha sempre trascurato il rapporto complesso e cruciale tra suono e immagine interessandosi, al limite, a una soltanto delle sue molteplici sfaccettature: la musica da film. Questo testo si propone di colmare questa lacuna, occupandosi invece del suono cinematografico a 360 gradi: fatto non solo di musica, ma anche di parole, di rumori e persino della propria assenza. Un intero capitolo è dedicato infatti al silenzio.
Attraverso l'analisi di un numero nutrito di sequenze, il suono cinematografico viene indagato nella sua interazione col racconto filmico (analisi diegetica), con le immagini di una singola sequenza (analisi sincronica) e con la struttura audiovisiva di un intero film (analisi diacronica). Durante la trattazione, il suono si aggiudicherà funzioni sempre più profonde e complesse di quella subordinata e passiva di accompagnare, sorreggere, assecondare, illustrare il decorso visuale (parallelismo). Si dimostrerà in grado di sovvertire il messaggio visivo, di conferire cioè alle immagini un valore aggiunto, un senso nuovo, sia contrapponendosi ad esse (contrappunto), sia emancipandosene, in un'indifferenza (effetto anempatico) a cui - in questa sede - verranno riconosciute importanti potenzialità estetiche ed espressive.
Attraverso l'individuazione di un ampio spettro di possibilità combinatorie tra livello sonoro e livello visivo, verrà dunque dimostrato il ruolo vitale, dinamico e imprescindibile del suono nell'ambito del linguaggio cinematografico.
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