Espressionismo tedesco
La breve grande stagione del cinema degli anni Venti analizzata nei suoi procedimenti tecnico-formali
Il film espressionista tedesco, per la ricchezza del suo immaginario e l’ampio ventaglio delle sue soluzioni formali, rappresenta indubbiamente uno dei momenti più significativi nella storia del cinema. Inaugurata nel 1920 da Il gabinetto del dottor Caligari, quella del cinema espressionista è una “stagione” breve, ma eccezionalmente feconda, che produce film capaci di coniugare produttivamente spettacolo e ricerca, destinati ad affascinare parecchi registi successivi e a penetrare profondamente nell’immaginario collettivo.
Ma come si presenta propriamente il cinema espressionista? Quali sono le sue figure tematiche? E, soprattutto, qual è la cifra stilistica di questo cinema?
A tali domande intende rispondere questo libro, che servendosi di strumenti critici qualificati analizza immagini e sequenze esemplari tratte da film di culto come Il gabinetto del dottor Caligari, Il Golem, Nosferatu, Von Morgens bis Mitternachts, Genuine, Delitto e castigo, Schatten. Un’indagine a tutto campo, che fa emergere la nervatura problematica e la cifra stilistica di un cinema legato a un nuovo modo di concepire la regia e profondamente radicato nell’orizzonte della modernità, di cui rivela il lato oscuro e inquietante. Una riflessione originale e avvincente, che coglie appieno la rilevanza simbolica e la ricchezza significante dell’immagine filmica espressionista, la cui forte configurazione intensiva racchiude una nuova idea del visibile e, al tempo stesso, una Weltanschauung assolutamente originale.
Introduzione; Capitolo Primo: Un cinema dell'irrealtà; Capitolo Secondo: Forma, linguaggio, stili; Appendice; Bibliografia essenziale.