La sentenza di Sibilla
Un giallo al femminile e un po' al femminista
Il cadavere di un uomo imbottito di alcool emerge dal Tevere. Una moderna Sibilla vede la morte tra le carte di un cliente occasionale. Un barbone gentiluomo, un giudice virtuoso, un politico razzista, un volto noto della tv, una contessa disinibita, una suora non del tutto disinteressata e infine Sandra, fascinosa responsabile investigativa del Commissariato Scala, nel quartiere Trastevere di Roma. La migliore nel suo corso in Accademia di Polizia, ma cresciuta con una zia attrice ex femminista, che ancora non le perdona quella scelta professionale, Sandra è una poliziotta intelligente, ironica e qualche volta troppo viscerale. Attualmente è single “di ritorno” e dopo un divorzio non del tutto metabolizzato vive sola, o meglio convive, con la sua gatta Kalì. Sandra dovrà risolvere il mistero di un finto suicidio, lottando contro forze al di sopra della legge, rischiando rapporti familiari, posto di lavoro e qualche volta anche la vita.
Leggi la recensione su “la Repubblica”: recensione Leggi la recensione su “Il Tirreno”: recensione Leggi la recensione su “Il Giornale”: recensione Leggi la recensione su “Mangialibri.com”: recensione